Istituto Zooprofilattico delle regioni Lazio e Toscana
 
 
 
 
Descrizione Progetto

PROGETTO PIROPLASMOSI

Progetto IZSLT 16/11: "Stima delle prevalenze delle infezioni da Babesia caballi e Theileria equi ed Anaplasma phagocytophilum nelle regioni Lazio e Toscana. Messa a punto di metodi quantitativi ed analisi di differenti metodi diagnostici in uso in relazione allo stato sanitario dei soggetti infetti".

Razionale.

Tra gli agenti eziologici responsabili di sindromi anemico/emolitiche e di infezioni di cellule di derivazione midollare negli equini ci sono Theileria equi, Babesia caballi e Anaplasma phagocytophilum.

I primi due microrganismi sono responsabili della piroplasmosi e mentre il terzo della anaplasmosi. I tre microorganismi sono trasmessi da zecche della famiglia Ixodidae che fungono da ospite intermedio e da vettore specifico dell'infezione. Inoltre, soprattutto per le piroplasmosi, è possibile la trasmissione diretta, da animale infetto ad uno sano, mediante seme, aghi o altri strumenti contaminati; l'infezione trans-placentare è rara. Si sottolinea l'importanza sanitaria dell'agente zoonotico Anaplasma phagocytophilum (già Ehrlichia equi ed Ehrlichia phagocytophila) parassita intracellulare obbligato dei granulociti neutrofili trasmesso prevalentemente dalla zecca Ixodes ricinus (zecca dei boschi). Tale batterio è responsabile dell'anaplasmosi granulocitica umana (HGA) e dell'anaplasmosi granulocitica equina, ovina, bovina e canina nelle quali specie è causa di forme febbrili, alterazioni ematologiche e di aborto nelle pecore. La distribuzione geografica di queste infezioni è strettamente connessa alla presenza del vettore: è endemica nelle aree tropicali e subtropicali ed in molte zone temperate. In Italia è interessato l'intero territorio nazionale. Mentre tutti i microorganismi parassitano gli eritrociti dell'ospite, T. equi può essere presente anche nei linfociti. L'incubazione varia da 12 a 19 giorni e da 10 a 30 rispettivamente per B. caballi e T. equi, per A. phagocytophilum da 3 a 14 giorni. Le infezione possono decorrere in forma acuta, subacuta e cronica con sintomatologia clinica non sempre specifica. Per le piroplasmosi, spesso, sono rilevabili positività nei confronti di entrambi i parassiti che potrebbero essere riconducibili ad esposizione a entrambi gli agenti eziologici. In particolare, i soggetti colpiti da T. equi possono rimanere portatori asintomatici a vita, e, in assenza di adeguati trattamenti, sono possibili recidive sia a seguito di immunosoppressione, sia di resistenza acquisita alle molecole farmacologiche impiegate. Puledri che nascono in zone endemiche è probabile che contraggano un'infezione subclinica, poiché l'immunità materna viene gradualmente sostituita da uno stato di forte immunità attiva grazie a ripetute stimolazioni antigeniche.

Sia per la piropalsmosi che per l'anaplasmosi, l'individuazione del microrganismo negli eritrociti e nei granulociti neutrofili da striscio periferico o da buffy coat è possibile solo durante la fase acuta dell'infezione e necessita di operatori esperti. In alternativa, vengono effettuati test sierologici, Immunofluorescenza Indiretta (IFAT) e Competitive Enzyme-Linked-Immunosorbent-Assay (cELISA), che comunque non forniscono indicazioni circa la fase dell'infezione, costituendo un problema soprattutto nelle aree endemiche.

In caso di prioplasmosi, l'imidocarb-dipropionato, oltre ad avere efficacia terapeutica sarebbe anche in grado, ad alti dosaggi, di sterilizzare i soggetti colpiti. Tuttavia, tali trattamenti comportano anche gravi effetti indesiderati, soprattutto in soggetti defedati, come in alcuni casi riconducibili a forme acute. Inoltre, le piroplasmosi ed l'anaplasmosi prevedono terapie come molecole farmacologiche diverse. Pertanto, la possibilità di correlare alla positività l'effettivo stato d'infezione con test diretti quantitativi, anche in presenza di modesti titoli anticorpali, assume particolare rilevanza ai fini delle indicazioni terapeutiche. Sebbene siano state stimate le prevalenze in alcune regioni Italiane, queste derivano dall'attività diagnostica effettuata sui casi clinici e non sono direttamente riferibili all'effettiva diffusione nelle popolazioni equine. Nel Lazio ed in Toscana, ad oggi, non sono stati condotti specifici studi di prevalenza ed in particolare sulle popolazioni autoctone allevate.

Infine, il miglioramento dell'efficienza di test diagnostici risulta importante anche ai fini della diagnosi differenziale di anemia infettiva equina nelle regioni ad elevata prevalenza, considerato che per quest'ultima la presenza di anticorpi può essere rilevabile anche a distanza di mesi.

Obiettivi

  1. Definire la prevalenza delle infezioni sostenute da B. caballi, T. equi e A. phagocytophilum in popolazioni equine autoctone del Lazio e della Toscana.
  2. Mettere a punto e/o standardizzare metodi diagnostici diretti quantitativi e valutare la loro correlazione con sintomatologia clinica, parametri ematobiochimici e sierologici.
  3. Sviluppare algoritmi diagnostici nei confronti della piroplasmosi ed anaplasmosi equina.
  4. Migliorare l'efficienza diagnostica ed indirizzare correttamente il conseguente trattamento terapeutico.
  5. Ampliare le conoscenze di epidemiologia molecolare analizzando gli stipiti parassitari circolanti in Italia.

Come partecipare

Per lo sviluppo degli obiettivi della ricerca è indispensabile la collaborazione dei colleghi ippiatri che, nell'ambito delle rispettive attività, potranno reclutare i casi sospetti, inviando i campioni secondo un protocollo definito. Per ogni sospetto, ove possibile, dovranno essere reclutati anche due casi non sospetti asintomatici appartenenti allo stesso allevamento o a tipologie aziendali simili.

Inoltre, allo scopo di promuovere e migliorare la collaborazione, l'Istituto offrirà il servizio di diagnostica sierologica, molecolare, ematologica e chimico-clinica a titolo gratuito per i casi che siano corredati dai dati indispensabili per lo svolgimento della ricerca.

Tutte le sedi di accettazione dell'istituto, centrali e periferiche, avranno il ruolo fondamentale di collaborare nell'individuare, nel loro territorio, i colleghi ippiatri e di far confluire i campioni verso le direzioni operative che si occupano delle analisi.

Pertanto si pregano le sedi di accettazione di informare il collega. Verranno accettati per partecipare alla ricerca solo i veterinari che consegnano il materiale necessario:

  • 2 provette di sangue senza anticoagulante (da 9 ml circa o un numero di provette equivalente)
  • 2 provette di sangue con EDTA (da 9 ml circa o un numero di provette equivalente).
  • Uno striscio di sangue periferico (facoltativo).
  • Modulo di accompagnamento campioni e scheda raccolta dati individuali compilati completamente in ogni loro parte. I moduli sono scaricabili in formato pdf nella sezione allegati: è presente un modulo specifico per la sede e per ogni sezione dell'IZS LT.

Analisi effettuate

Anaplasma phagocytophilum, Babesia caballi , Theileria equi, Leptospira spp (sierologico e ricerca antigene), Anemia Infettiva Equina (sierologico), Striscio ematico periferico, AST, GGT, CPK, Bilirubina Totale e Diretta, Emocromo completo con formula, Proteine Totali e Protidogramma.


 


Documenti tecnici

PREPARAZIONE STRISCIO

CONTATTI RICERCA LT 16_11 SEZIONI PERIFERICHE

SCHEDA RILEVAMENTO DATI INDIVIDUALI 2014

SCHEDA RILEVAMENTO DATI INDIVIDUALI 2014 (Word)

RESOCONTO DATI 2013 E PROSPETTO ATTIVITA 2014

 


Per informazioni contattare: cerme@izslt.it.


Per ogni problema o suggerimento, contattare: emanuele.nassi@izslt.it.
Release: Version 2.0 - Date: 05/2013

 

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Via Appia Nuova 1411 - 00178 Roma (Capannelle)
Email : emanuele.nassi@izslt.it - Tel. +39 (06) 79 09 91 - Fax. +39 (06) 79 34 07 24
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